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La degustazione |
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Rosso scuro quasi nero con riflessi carminio e porpora. |
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Aromi di confettura di more e marasca mescolati a tocchi di spezie, soprattutto cannella. |
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Vino carnoso, complesso e raffinato. I tannini ancora presenti sono rivestiti e potenti con eleganza e senza alcuna rusticità. |
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Il consiglio del sommelier |
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Servire leggermente fresco tra i 14 ei 16°C in ampi calici. |
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Spezzatino di manzo o cervo, costata di manzo, carni rosse alla griglia o arrosti. |
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Da oggi fino al 2031 |
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La tenuta e il vino |
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Nel cuore del Caucaso, la culla della viticoltura mondiale, l'Armenia pullula di una storia millenaria e di lunghe tradizioni culturali. Zorah Wines è uno dei simboli più emozionanti di questo patrimonio. Qui si coltiva, a più di 1.000 metri di altitudine, l'areni noir, il vitigno locale dalla buccia spessa e resistente, in grado di sopportare escursioni termiche molto elevate.
Sulle rive del Monte Ararat, al confine con la Turchia, questo vigneto di grande prestigio dà alla nascita vini che hanno molto in comune con i grandi syrah. Vinificato in anfore (karasi) da Elisabetta Foradori, brillante enologa italiana, gli acini si trasformano in oro nelle sue mani. |
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Nel cuore del Caucaso, la culla della viticoltura mondiale, l'Armenia pullula di una storia millenaria e di lunghe tradizioni culturali. Zorah Wines è uno dei simboli più emozionanti di questo patrimonio. Qui si coltiva, a più di 1.000 metri di altitudine, l'areni noir, il vitigno locale dalla buccia spessa e resistente, in grado di sopportare escursioni termiche molto elevate.
Sulle rive del Monte Ararat, al confine con la Turchia, questo vigneto di grande prestigio dà alla nascita vini che hanno molto in comune con i grandi syrah. Vinificato in anfore (karasi) da Elisabetta Foradori, brillante enologa italiana, gli acini si trasformano in oro nelle sue mani. |
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Vendemmia manuale di uno dei vitigni più antichi al mondo in selezione massale, 100% autoctono. Vigneto situato a 1350 metri sul livello del mare. Fermentazione in vasche di cemento termoregolate, lieviti indigeni. Affinamento per 12 mesi in anfore di terracotta di varie dimensioni (alcune interrate e altre in superficie), seguito da affinamento per 6 mesi in bottiglia. |
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Ricompense |
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Vino valutato 94/100 dal nostro Comitato di Degustazione |
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