Domaine François Gaunoux - Meursault - Clos des Meix Chavaux - Monopole - Bianco - 2021

Vino:

Prodotto con le uve provenienti da poco più di tre ettari di vecchie vigne piantate negli anni '70, il Meursault Clos des Meix Chavaux Monopole Bianco 2021 viene lavorato senza l'aggiunta di legno, una rarità nella regione. Otteniamo così un naso molto puro e cristallino, segnato da note floreali di biancospino e caprifoglio. Al palato è fine, puro e salino, segnato da una bella mineralità e una persistenza straordinaria. Un vino che ha ancora 20 anni davanti a sé, valutato 94/100 da Christian Martray.

Vinificazione:

Vendemmia manuale con diraspatura degli acini. Nessuna aggiunta di botti di legno. La totalità delle uve è lavorata in vasche in acciaio inossidabile. Una vinificazione inedita nella regione.

Occhio:

Giallo dorato brillante.

Naso:

Puro e cristallino con piacevoli aromi di biancospino e caprifoglio.

Bocca:

Vino puro, salino e ben equilibrato. Apprezziamo le sue sfumature e gli accenti minerali portati da una deliziosa polpa vellutata.

Temperatura:

Servire tra 10 e 12°C.

Abbinamento cibo e vino:

Tagliere di frutti di mare, animelle, pollo, pesce.

Maturazione:

Da oggi fino al 2041

Il Domaine François Gaunoux fa parte di quelle cantine poco conosciute e riservate alle più belle tavole stellate. Lontano dalle mode e dalle influenze, Claudine e Jean-Pierre Gaunoux vinificano i loro vini senza l'aggiunta di legno, con l’obiettivo di rivelare tutte le sfumature dei loro terroir attraverso uno stile di una purezza e una sincerità incomparabili.

I dodici ettari del vigneto si estendono sulle più belle parcele di Beaune, Meursault, Volnay e Pommard - tra cui i monopole di Meursault (Clos de Tavaux e Clos des Meix Chavaux) e il 1er Cru Goutte d'Or. Un patrimonio invidiato che la coppia di vigneron si impegna a rivelare attraverso uno stile libero e sobrio, senza compromessi.

Lontano dai radar mediatici, i vini François Gaunoux hanno già sedotto Olivier Poussier (miglior sommelier al mondo), Yannick Alléno, Sébastien Labbe di Cheval Blanc e Guy Savoy.