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Linguadoca

Domaine La Terrasse d'Elise - Pays d'Hérault - Le Pradel - Rosso - 2022

Caratteristiche

Paese/Regione: Languedoc

Annata: 2022

Denominazione: IGP Pays d'Hérault

Vitigno: 100% Cinsault

Alcool: 14,5 % vol.

Colore: Rosso

Capacità: 75 cl

Ricompense

Tenuta valutata 2 stelle nella Guide des Meilleurs Vins de France 2025 (RVF)
Voto Valap: 93/100.

Vino:

L’IGP Pays d’Hérault Le Pradel Rosso 2022 è un Cinsault in purezza. Un vino di facile beva, elegante e scorrevole. Si apre con un cocktail di aromi di prugna, frutta a nocciolo e ciliegia, che evocano la perfetta maturità del frutto, il tutto impreziosito da tocchi di spezie. Il corpo è raffinato, morbido,  con tannini leggeri e un gusto sapido esaltato da una piacevole freschezza. Da servire a circa 12° e da gustare nell’arco di cinque anni e oltre. Valutato 93/100 dal Comitato Valap.

Vinificazione:

Vendemmia manuale. Vinificazione tradizionale. Affinamento di 12 mesi in barrique nuove.
Vino certificato in Agricoltura Biologica e Biodinamica.

Occhio:

Rosso rubino brillante.

Naso:

Bouquet aromatico fine e delicato, tra la prugna e la frutta a nocciolo, con note di ciliegia e spezie.

Bocca:

Vino di facile beva, vellutato al tatto, con tannini fini e leggeri. Nel complesso è fresco e elegante.

Temperatura:

Servire tra i 12 e 14°C.

Abbinamento cibo e vino:

Carni grigliate, magret de canard alla griglia, melanzane arrosto, costata di manzo al rosmarino.

Maturazione:

Entro il 2030.

Il talento e la passione hanno permesso al Domaine La Terrasse d'Elise di farsi un nome tra gli intenditori di buon vino. Su questi territori calcarei e ciottolosi dell'Aniane, Xavier Braujou modella vini sudisti dal carattere affermato, contraddistinti da un’eleganza, una freschezza e una delicatezza che fanno invidia a molti nel settore. Vini avanguardisti che hanno fatto della tenuta una delle realtà più entusiasmanti della regione Languedoc!

La sua fonte di ispirazione non è altro che la leggendaria tenuta Rayas e quando si assaporano i suoi vini è impossibile non notare la similitudine tra i due stili. Vecchie viti, rese minime, tecniche di agricoltura biologica e biodinamica, lavoro meticoloso in cantina con pochissimi interventi, poca estrazione e lieviti indigeni danno vita a vini monovitigno tra i migliori della regione.